La Istiocitosi a cellule di Langherans (ICL o LCH) è una granulomatosi sistemica di raro riscontro, classificata come tale dal ministero della sanità – d.m. 18 maggio 2001 n.279, a causa sconosciuta caratterizzata da una alterazione della risposta immunitaria e notevole eterogeneità della risposta clinica, con forme che vanno dall’interessamento isolato di un organo (talora asintomatico), fino a forme ampiamente disseminate e fatali (30% nei bambini sotto i 2 anni). L’eziologia e la patogenesi è tuttora largamente indeterminata. Fattori ambientali, sulla scorta di pochi studi epidemiologici, sono stati evocati ma la loro natura ed il loro eventuale ruolo appaiono ben lontani dall’essere elucidati. E’ interessante notare che il fumo di sigaretta, specialmente nelle forme isolate polmonari di LCH, svolga un ruolo primario, tanto che in alcuni casi l’abolizione di questa abitudine comporta un deciso miglioramento delle lesioni polmonari. E’ ancora interessante notare come sia stato ipotizzato un ruolo eziologico per agenti infettivi (particolarmente i virus), senza comunque che sia stato possibile giungere a ferme evidenze, per mancanza di isolamenti consistenti e impossibilità di riprodurre le basi patologiche in modelli animali. Si ipotizza che la malattia possa essere innescata da un agente infettivo di comune riscontro che, per un particolare assetto immuno/genetico dell’individuo, provochi una cascata di reazioni con amplificazione della risposta immunitaria, comportandosi così in modo “non infettivo”. La suscettibilità individuale a questo/i agente/i non determinato/i, la maggior concordanza di malattia nei gemelli monozigoti e la presenza di casi di aggregazione familiare nell’1-2% dei casi identificati, sono considerati importanti indizi della presenza di fattori genetici di rischio. Sotto questo aspetto, la malattia può essere considerata come un tratto complesso che si sviluppa per l’effetto di fattori esogeni non identificati su un substrato genetico individuale di suscettibilità. Questo comporta, verosimilmente, una stimolazione cronica del sistema immunitario, con sua conseguente disregolazione e danno tissutale ad opera di svariati mediatori. Poichè è inverosimile che il fattore di rischio genetico risieda in un singolo gene, è facile ipotizzare che più geni concorrano nel costituire un pannello di suscettibilità al disordine.